È stato definito il Decreto interministeriale attuativo del Piano Transizione 5.0. Finanziato con 6,3 miliardi di euro del PNRR, il piano riconosce un credito d’imposta a favore delle imprese che dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 effettuano nuovi investimenti in uno o più beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa in strutture produttive ubicate in Italia nell’ambito di progetti di innovazione da cui consegua una riduzione dei consumi energetici.

OBIETTIVO

Per poter accedere al credito d’imposta gli investimenti devono riguardare uno o più beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa, finalizzati alla riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3% o, in alternativa, ad una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%. Sono ammessi gli investimenti per l’autoconsumo energetico, eccetto quelli basati sulla biomassa, e per attività formative relative a digitalizzazione e decarbonizzazione.

Le agevolazioni sono ammissibili per i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. Ogni beneficiario potrà ottenere un massimo di 50 milioni di euro annui, ripartiti in questo modo:

fino al 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di €

fino al 15% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di €

fino al 5% per investimenti oltre i 10 milioni di €, con un limite massimo di 50 milioni di €

Per l’anno in corso, a condizione che entro il 31 dicembre 2024 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 50% del valore dell’investimento, saranno considerati completati anche i progetti che termineranno entro il 30 aprile 2025.

 LIMITI ALLA SPESA PER PANNELLI FOTOVOLTAICI E SISTEMI DI ACCUMULO

Un altro punto chiave del decreto è la definizione dei limiti alla spesa per i pannelli fotovoltaici e i sistemi di accumulo. Per i pannelli fotovoltaici, il costo varia da 780 a 1.170 euro per kW a seconda della dimensione. Le spese per l’acquisto e l’installazione dei sistemi di accumulo sono ammissibili fino a un massimo di 900 euro per kWh.

Questi limiti sono stati stabiliti per garantire una distribuzione equa ed efficiente delle risorse, promuovendo al contempo l’adozione di tecnologie rinnovabili.

Le ultime novità emerse tramite il decreto ufficiale sono le seguenti:

Il decreto aggiorna inoltre l’elenco dei “soggetti abilitati alla certificazione”. Questi soggetti sono incaricati di verificare la conformità dei progetti ai requisiti del piano Transizione 5.0, assicurando che gli incentivi siano assegnati solo a interventi che rispettano gli standard previsti.

I dettagli relativi ai soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni ex ante ed ex post saranno definiti nello specifico dal decreto attuativo in uscita, tuttavia, saranno compresi in ogni caso:

  • gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11339;
  • le Energy Service Company (ESCo) certificate da organismo accreditato secondo la norma UNI CEI 11352.

Per poter inviare le domande, sarà necessario attendere la pubblicazione delle regole operative e l’attivazione della piattaforma informatica allestita presso il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che faciliterà la gestione delle domande e l’assegnazione dei fondi.

Scarica il testo del decreto cliccando QUI!

CSIA S.r.l. – Sicurezza sul Lavoro – Torino – Milano