L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi.

Tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 si inserisce quello della Parità di Genere (obiettivo n. 5), incoraggiando quindi l’adozione di politiche in grado di livellare le disparità e promuovere lo sviluppo lavorativo, umano e sociale delle donne di tutto il mondo.

È in questo contesto che si inserisce la Certificazione per la Parità di Genere, ed in particolare la Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022, pubblicata il 16 marzo 2022 dall’Ente Nazionale di Normazione UNI, con lo scopo di valutare i dati relativi al genere nelle organizzazioni e colmare i divari attualmente esistenti, nell’ottica del miglioramento continuo delle prestazioni.

L’adozione e il perseguimento di un sistema di gestione per la parità di genere certificato si propone di promuovere e tutelare la diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, misurandone gli stati di avanzamento e i risultati attraverso la predisposizione di specifici KPI.

Questo impegno non si limita alla certificazione, ma si traduce anche in pratiche concrete, come l’accesso a determinati bandi di gara e un miglioramento del piano welfare aziendale per adeguarsi per tempo a modelli di business che a breve diventeranno imprescindibili per operare in ottica europea.

Vi è inoltre da tener presente che, con l’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici (D. lgs. 31 marzo 2023 n. 36), le amministrazioni aggiudicatrici indicheranno un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere. L’art.106 comma 8 del nuovo codice dei contratti pubblici prevede, infine, per qualsiasi tipologia di contratto, una diminuzione della garanzia per la partecipazione al bando (e del suo eventuale rinnovo) del 20% in caso di possesso di certificazioni attestanti specifiche qualità, tra cui la certificazione della parità di genere.

Il percorso per ottenere la certificazione richiede una verifica iniziale del possesso dei requisiti e lo sviluppo di attività propedeutiche ad allineare l’azienda con quanto richiesto dalla norma di riferimento.

La Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 prevede un elenco di indicatori su cui basarsi per attuare il cambiamento delle politiche per la parità di genere delle imprese.  In questo senso, sono state individuate sei aree strategiche di valutazione per identificare le caratteristiche che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:

  • Cultura e strategia;
  • Governance;
  • Processi di gestione delle risorse umane (HR);
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  • Equità remunerativa per genere;
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

La certificazione, una volta rilasciata dall’organismo accreditato, ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.

CSIA S.r.l. – Sicurezza sul Lavoro – Torino – Milano